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giovedì 17 marzo 2011

Come si è arrivati alla "Comunione sulla mano"....



Nel 16° secolo, i riformatori protestanti, nel loro nuovo culto cristiano  ristabilirono la Comunione sulla mano per affermare due loro eresie fondamentali: 1) Essi assolutamente non credevano ci fosse la transustanziazione e che il pane usato era pane comune. In altre parole sostenevano che la reale presenza di Cristo nell’Eucarestia fosse solo una superstizione papista ed il pane fosse  solo semplice pane e chiunque lo potesse maneggiare. 2) Inoltre affermarono  che  il  ministro  della  Comunione non fosse affatto diverso, nella sua natura, dai laici. É invece insegnamento cattolico che il Sacramento dell’Ordine Sacro dona all’uomo un potere spirituale, sacramentale, imprime cioè un segno indelebile nella sua anima e lo rende sostanzialmente diverso dai laici. Al contrario il ministro protestante è un uomo comune che guida gli inni,  fa sermoni per sostenere le convinzioni dei credenti. Egli non può trasformare il pane ed il vino nel Corpo e nel Sangue di Nostro Signore, non può benedire, non può ...

... perdonare i peccati, non può, in una parola, fare niente che non possa fare un qualsiasi semplice laico. Egli, dunque, non è veicolo di grazia soprannaturale. Il ristabilimento protestante della Comunione nella mano fu un semplice modo per manifestare il rifiuto di credere nella reale presenza di Cristo nell’Eucarestia, rifiuto del Sacerdozio Sacramentale, in breve il loro modo di rifiutare l’intero Cattolicesimo.

Da quel momento in avanti, la Comunione sulla mano acquistò un significato chiaramente anticattolico. Era una pratica palesemente anticattolica, fondata sulla negazione della reale presenza di Cristo nell’Eucarestia e del Sacerdozio. Dopo il Vaticano II, in Olanda, alcuni preti cattolici di mentalità protestante cominciarono a dare la Comunione sulla mano, scimmiottando la pratica protestante. Ma alcuni Vescovi olandesi, anziché fare il loro dovere e condannare l’abuso, lo tollerarono e in tal modo permisero che l’abuso continuasse incontrollato, la pratica si diffuse dunque alla Germania, al Belgio, alla Francia. Ma se alcuni Vescovi parvero indifferenti a questo scandalo, gran parte del  laicato di allora rimase oltraggiato. Fu l’indignazione di un grande numero di fedeli che spinse papa Paolo VI a prendere l’iniziativa di sondare l’opinione dei Vescovi del mondo su questa questione ed essi votarono unicamente per mantenere la pratica tradizionale di ricevere la Santa Comunione sulla lingua. É anche doveroso notare che, a quell’epoca, l’abuso era limitato a pochi Paesi Europei. Non era ancora iniziato negli Stati Uniti e in America Latina. Papa Paolo VI promulgò allora, il 28 maggio 1969, il documento Memoriale Domini in cui affermava testualmente:

1) I  Vescovi  del mondo sono unanimemente contrari alla Comunione sulla mano. 2)  Deve    essere    osservato    questo  modo  di   distribuire  la Comunione, ossia il sacerdote deve porre l’Ostia sulla lingua dei comunicandi. 3) La Comunione sulla lingua non toglie dignità in nessun modo a chi si comunica. 4) Ogni innovazione può portare all’irriverenza ed alla profanazione dell’Eucarestia, così come può intaccare gradualmente la dottrina corretta.

Il documento afferma inoltre : Il Supremo Pontefice giudica che il modo tradizionale ed antico di amministrare la Comunione ai fedeli non deve essere cambiato. La Sede Apostolica invita perciò fortemente i Vescovi, i preti ed il popolo ad osservare con zelo questa legge.  Ma poiché questa era l’epoca del compromesso ed il documento contiene il germe della sua stessa distruzione poiché l’Istruzione continuò dicendo che, dove l’abuso si era già fortemente consolidato, poteva essere legalizzato con la maggioranza dei due terzi in un ballottaggio segreto della Conferenza Episcopale Nazionale (a patto  che la Santa Sede confermasse la decisione).
Ciò finì a vantaggio dei sostenitori della Comunione nella mano. E si deve sottolineare che l’Istruzione diceva dove l’abuso si è già consolidato. Così i Paesi, in cui la pratica non si era sviluppata, furono ovviamente esclusi dalla concessione e tutti i Paesi anglofoni, compresi gli Stati Uniti, finirono in questa categoria.

Naturalmente il clero  di mentalità protestante in altri Paesi (compreso il nostro) concluse che, se questa ribellione poteva essere legalizzata in Olanda, poteva essere legalizzata ovunque. Pensarono che, ignorando il Memoriale Domini e sfidando la legge liturgica della Chiesa, questa ribellione non solo sarebbe stata tollerata, ma alla fine legalizzata. Questo fu esattamente ciò che accadde, ed ecco perché abbiamo oggi la pratica della Comunione sulla mano. La Comunione sulla mano, quindi, non solo fu avviata nella disobbedienza, ma fu perpetuata con l’inganno.  La propaganda, negli anni ’70, fu usata per proporre la Comunione sulla mano ad un popolo ingenuo , con una campagna di mezze verità  che:

1)  Davano ai cattolici la falsa impressione che il Vaticano II avesse fornito una disposizione per l’abuso, quando, di fatto, non vi è accenno in nessuno dei documenti del Concilio. 2)  Non dicono al lettore che la pratica fu avviata da un clero di mentalità filoprotestante e filomassone, in spregio alla Legge liturgica stabilita, ma la fanno suonare come una richiesta da parte del laicato. 3) Non chiariscono al lettore che i Vescovi del mondo, quando fu sondata la loro opinione, votarono unanimemente contro la Comunione nella mano. 4) Non fanno riferimento al fatto che il permesso doveva essere solo una tolleranza dell’abuso, laddove si fosse già instaurato nel 1969. Non vi era una via libera perché si diffondesse ad altri Paesi come l’Italia e gli Stati Uniti, ecc.

Siamo ora arrivati al punto in cui la Comunione sulla mano è addirittura presentata come il modo migliore di ricevere l’Eucarestia ; la maggior parte dei nostri fanciulli cattolici è stata male istruita a ricevere la Prima Comunione sulla mano. Ai fedeli si dice che è una pratica facoltativa e se a loro non piace, possono riceverLa sulla lingua. La tragedia di tutto questo è che se questo è facoltativo per il laicato, non lo è per il clero. I preti sono chiaramente istruiti ad amministrare la Comunione sulla mano, che a loro piaccia o no, a chiunque lo richieda, gettando così moltissimi  preti in una agonizzante crisi di coscienza.  É dunque evidente che nessun prete può essere legittimamente forzato ad amministrare la Comunione sulla mano ; dobbiamo pregare affinché il maggior numero di preti abbia il coraggio di salvaguardare la riverenza dovuta a questo Sacramento e non venga intrappolato in una falsa ubbidienza che fa sì che essi collaborino alla perdità di sacralità di Cristo nell’Eucarestia. I preti devono trovare il coraggio di combattere questa nuova pratica che fa parte dell’occulta strategia di protestantizzazione del Cattolicesimo, ricordando che Papa Paolo VI, giustamente, predisse che, la Comunione sulla mano, avrebbe portato all’irriverenza e alla profanazione dell’Eucarestia e ad una graduale erosione della dottrina ortodossa. Questo abuso illegittimo si è così ben radicato come una tradizione locale, che anche papa Giovanni Paolo II non ebbe successo, nonostante un suo tentativo per frenare l’abuso.

Nella sua Lettera Dominae Cenae del 24 febbraio 1980, il Papa riaffermò gli insegnamenti della Chiesa che toccare le Sacre Specie e amministrarLe con le proprie mani è un privilegio dei consacrati. Ma, per un qualsivoglia motivo, questo documento del 1980 non conteneva nessuna minaccia di sanzioni contro laici, sacerdoti o vescovi che avessero ignorato la difesa dell’uso della comunione sulla lingua come voleva il  Papa. Una legge senza una pena non è una legge, ma bensì un suggerimento. Il documento di Giovanni Paolo II fu accolto da diversi membri  del clero dei paesi dell’occidente, come un suggerimento non apprezzato e purtroppo trascurato…

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

5 commenti:

  1. In Italia la "comunione sulla mano" passò verso la fine degli anni Ottanta grazie ad una mozione dei vescovi... per una maggioranza di un solo voto, per di più in una votazione organizzata nel momento in cui era assente (per malattia) uno dei vescovi più ostili alla cosa (per questo un noto cardinale italiano aveva aspettato proprio quel momento).

    Purtroppo non ho notizie più precise in merito, ma sarebbe interessante riportare alla luce per far leggere a tutti gli atti della CEI di quel periodo e far sapere chi ha votato a favore e come mai una risicatissima maggioranza ha imposto l'abuso a tutte le diocesi italiane.

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  2. Aspettarono la morte dell'Em.mo Card. Siri per protestantizzare quel po' di cattolicesimo che era rimasto tra i fedeli italiani.
    Oggi è tutto sparito.
    Nei fedeli "praticanti" non c'è più un animus cattolico. Il rito ha veramente cambiato la fede nella maggioranza dei cattolici.
    Provate a vietare la comunione in mano... ad imitare semplicemente il papa...a introdurre un po' di latino...anche senza girare l'altare vedete quale reazione si produrrà.
    Che Dio ci aiuti!

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  3. DECRETO
    La Conferenza Episcopale Italiana nella XXXI Assemblea Generale ordinaria (15-19 maggio 1989) ha esaminato e approvato con la maggioranza prescritta la delibera di carattere normativo circa l’introduzione nelle diocesi d’Italia dell’uso di distribuire la S. Comunione nelle mani dei fedeli e la relativa Istruzione sulla Comunione eucaristica, in attuazione della concessione prevista dal «Rito della Comunione fuori della Messa e culto eucaristico» al n. 21.
    Con il presente decreto, nella mia qualità di Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, per mandato della medesima Assemblea Generale e in conformità al can. 455 del Codice di Diritto Canonico nonché all’art. 28/a dello Statuto della C.E.I., dopo aver ottenuto la prescritta “recognitio” della Santa Sede, in data 14 luglio 1989, con decreto CD 311/89 della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, intendo promulgare e di fatto promulgo la delibera succitata, approvata dalla XXXI Assemblea Generale, e la relativa Istruzione, stabilendo che la promulgazione sia fatta mediante pubblicazione sul “Notiziario” ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana.
    In conformità al can. 8, par. 2 del Codice di Diritto Canonico, tenuto conto dell’esigenza di una previa e adeguata catechesi, che illustri i vari punti dell’Istruzione e in particolare il significato della nuova prassi, stabilisco altresì che la delibera promulgata entri in vigore a partire dal 3 dicembre 1989, domenica prima di Avvento.

    Roma, dalla Sede della C.E.I., 19 luglio 1989.

    Camillo Ruini
    Segretario Generale

    Ugo card.Poletti
    Vicario Generale di Sua Santità per la Città di Roma e Distretto
    Presidente della Conferenza Episcopale Italiana

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  4. A "un parroco" del penultimo commento - cui va intanto tutta la mia ammirazione per essere uno dei non tantissimi sacerdoti di oggidì che una certa sensibilità per certi temi la conservano, e al tempo stesso tutta la mia comprensione per come deve sentirsi, dovendo operare in un ambiente ormai in gran parte refrattario a detti temi - vorrei dire che reazioni negative a quei timidi tentativi di riportare un minimo di ortodossia nei riti attuali possono essere dovute a minoranze ignoranti, o forse ad un momentaneo sbandamento di fronte alle "novità", ma il fatto che, alla lunga,essi possano trovare il favore di molti è statisticamente provato dal numero delle persone che approfitta delle Messe in latino,oggi di nuovo in auge grazie al Motu Proprio,e che sente il bisogno di maggiore spiritualità; ed inoltre è noto che la Chiesa ha perso tanti semplici fedeli e tante vocazioni proprio con il progressivo lassismo dei tempi moderni, rispetto a quando tutto appariva più "rigido", serio e "all'antica". Complimenti dunque al parroco in questione e...che non si scoraggi mai.
    Tommaso Pellegrino - Torino

    RispondiElimina
  5. Per il Clero Cattolico e per tutti coloro che amano
    Nostro Signore Gesù il Cristo, nel Santissimo Sacramento dell'Altare

    Petizione firme italiana:
    A DIFESA DELLA SACRA EUCARISTIA

    https://www.change.org/it/petizioni/difendiamo-il-sano-culto-no-a-degradazioni-devianze-e-abusi-liturgo-cultuali-no-al-dissacrare-oltraggiare-trascurare-sminuire-la-divina-eucaristia-nel-suo-corretto-e-legittimo-culto

    A difesa
    della Sacralità,
    della Verità,
    della Dignità,
    del Valore,
    dell'Importanza,
    dell'Autenticità,
    della Genuinità,
    della Santità,
    del Dono Eucaristico infinito lasciato all'uomo.

    Questa rappresenta, ed è un fatto,
    (e contro il fatto non vale l'argomentazione)
    l'epoca più INGLORIOSA e DESOLANTE
    riguardo al Culto Eucaristico.

    In questo oceano di omertà, di freddezza e indifferenza:
    E' giunto il tempo in cui i veri adoratori in Spirito e Verità,
    si elevino all'unisono per protestare e farsi sentire su questo scempio.

    E' cosa giusta e sacrosanta che gli amanti del Tesoro dell'Eucaristia
    si oppongano a tutto ciò che non va bene nei Suoi Riguardi.

    Nostro Signore viene sistematicamente, quotidianamente
    offeso, oltraggiato e profanato nell'Eucaristia,
    è LA Cosa più importante che esista su questa terra,
    in quanto Essenza di Dio reale,
    e questo moltiplica la gravità della situazione.

    DIFENDIAMO all'unanimità il Santissimo Sacramento:
    diciamo NO
    a degradazioni, devianze e abusi liturgo\cultuali !
    diciamo NO
    al DISSACRARE \ OLTRAGGIARE \ TRASCURARE \ SMINUIRE
    la Divina Eucaristia,
    nel Suo corretto e legittimo Culto !

    Per fare sentire il proprio DISSENSO:
    su tutto ciò che di brutto e sbagliato
    è compiuto ai danni della Divina Eucaristia,
    del Suo Culto e della sana e santa Liturgia,

    contro questo grave e sistematico fenomeno,
    che oltraggia la reale Presenza del Santissimo Sacramento:

    FIRMARE,
    DFFONDERE OVUNQUE,
    questa Petizione pubblica di protesta

    firmare,
    diffondere,
    sensibilizzare

    A difesa di Ciò che di più Prezioso
    Dio ha lasciato in custodia alla Sua Chiesa
    come Dono dei doni per l'Umanità

    Questo SacroSanto Tesoro senza prezzo va salvaguardato
    da tutti gli uomini di buona volontà oltre che dal Clero

    RispondiElimina

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