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mercoledì 4 dicembre 2013

"IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" di Don Félix Sardà y Salvany, (Capitolo 28°)...

Continuiamo la publicazione del  LIBRO "IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" DI Don Félix Sardà y Salvany. 
«La parte dottrinale di cotesto libro, la quale riguarda il liberalismo, è eccellente, conforme ai documenti di Pio IX e di Leone XIII, e giudicata dalla Sacra Congregazione dell'Indice dottrina sana.» La Civiltà Cattolica, anno XXXIX, vol. IX della serie XIII, Roma 1888, pag. 346. 
 
 http://www.seldelaterre.fr/I-Grande-12040-le-liberalisme-est-un-peche-nouvelle-edition.net.jpg
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Cap. 28
Vi sono o possono esservi nella Chiesa ministri di Dio intaccati dall'orribile contagio del liberalismo ?

Disgraziatamente non è affatto raro che degli ecclesiastici subiscano il contagio del liberalismo, e l'errore liberale  realizzi un gran profitto da questo fatto. La singolare teologia di certe persone converte in argomenti di gran peso l'opinione con gli atti di tale o tal altro ecclesiastico; non è abbiamo fatto spesso la triste esperienza nella cattolica Spagna.
Conviene dunque trattare anche questo soggetto con tutti i riguardi che richiede e di porre con sincerità la seguente domanda:
 possono esservi ministri della Chiesa intaccati dal liberalismo ?
Si, amico lettore, ahimè sì !
Si possono disgraziatamente incontrare ministri della Chiesa che sono liberali esaltati, liberali moderati o intaccati di liberalismo, esattamente come i laici.
Il ministro di Dio non è esentato dal miserabile tributo da pagare alle umane debolezze, e, di conseguenza, egli l'ha pagato spesso all'errore contro la Santa Fede.

Cosa vi è di straordinario in ciò se dobbiamo constatare che nella Chiesa a malapena una sola eresia  si sia levata e propagata senza l'assistenza e conforto di un ecclesiastico ?
E ancor più, è storicamente certo che in nessun secolo le eresie abbiano potuto avere qualche successo né svilupparsi, se dall'inizio che esse non abbiano potuto avere dei preti al loro servizio.
Il prete apostata è il primo fattore che ricerca il diavolo per realizzare la sua opera di ribellione. Egli ha bisogno di presentarla agli sguardi delle persone con qualche apparenza di autorità; ora, niente gli è tanto utile sotto questo aspetto quanto il contrassegno di un ministro della Chiesa. E siccome disgraziatamente si trovano sempre, in questa santa Chiesa, degli ecclesiastici corrotti nei loro costumi, corruzione attraverso cui l'eresia  quasi sempre progredisce, o ben accecati dall'orgoglio.
Essendo anche ciò causa molto frequente dell'errore, ne risulta che lo Spirito malvagio, sotto tutte le sue forme e in tutte le sue manifestazioni, ha avuto in ogni tempo a sua disposizione degli apostoli e dei fautori in mezzo al clero.
Giuda iscariota, che cominciò, durante il suo apostolato, col mormorare e seminare dei sospetti contro il suo Divino Maestro e che fini per venderlo ai suoi nemici, è il primo tipo del prete apostata seminatore di zizzania in mezzo ai suoi fratelli.

Ora, tenetelo bene a mente, Giuda fu uno dei 12 primi preti ordinati dallo stesso Salvatore.

La setta dei Nicolaiti ebbe la sua origine da Nicolas, uno dei sette primi diaconi ordinati dagli Apostoli, per il servizio della Chiesa, compagno di Santo Stefano Proto martire.
Paolo di Samosata, famoso eresiarca del terzo secolo, era vescovo di Antiochia.
Novaziano, prete di Roma, fu il padre e il fondatore dello scisma dei nova ziani che turbò così profondamente la Chiesa universale.
Melezio, vescovo della Tebaide, fu autore e capo dei meleziani.
Tertulliano, prete ed eloquente apologista, cadde nell'eresia dei montanisti e vi morì.
In mezzo ai Priscillianisti spagnoli, che causarono tanto scandalo nella nostra patria nel quarto secolo, figurano i nomi di Itaco e Salviano, due vescovi che Igino smascherò e combatté. Essi furono condannati nel Concilio tenuto a Saragozza.

Di tutti gli eresiarchi che sono comparsi nella Chiesa, Ario fu forse il principale.
L'arianesimo giunse a trascinare nella sua via tanto dei regni quanto il luteranesimo, ai nostri giorni; Ario era un prete di Alessandria, contrariato per non aver potuto raggiungere la dignità episcopale.
Questa setta ebbe un clero così numeroso che per molto tempo, in una gran parte del mondo, non si ebbero altri preti e altri vescovi che non fossero ariani.

Nestorio, un altro famoso eretico dei primi secoli della Chiesa, fu monaco, prete, vescovo di Costantinopoli e grande predicatore. Da lui procede il nestorianesimo.
Eutiche, autore dell’eutichianesimo, era prete e abate di un monastero di Costantinopoli.
Vigilanzio, l'eretico cabarettista, così finemente preso in giro da San Girolamo, era stato ordinato prete a Barcellona.
Pelagio, padre del pelagianesimo, oggetto di quasi tutte le polemiche di Sant'Agostino, era un monaco, indottrinato nei suoi errori sulla Grazia da Teodoro, vescovo di Mopsuete.
Lo scisma dei donatisti contò nei suoi ranghi un grande numero di preti e di vescovi.

A loro proposito, uno storico moderno ( Amat, Hist. de l’Eglise de J.C.) si esprime così: "tutti imitarono ben presto l'arroganza del loro capo Donato. Posseduti da una specie di fanatismo d'amor proprio, non ci furono né dimostrazioni, né avvertimenti, né minacce capaci di di farli rinunciare al loro modo di vedere. I vescovi si credevano infallibili e impeccabili; i fedeli che condividevano queste idee si immaginavano di seguire una via sicura e marciando sulle tracce del loro vescovi, perfino contro ogni evidenza".
Sergio, patriarca di Costantinopoli, fu il padre e il dottore dei monoteliti.
Felice, vescovo di Urgel, lo fu degli adoziani.
 Costantino, vescovo di Natolia, Tommaso, vescovo di Claudiopolis e altri prelati che combatté San Germano, patriarca di Costantinopoli, caddero nella setta degli iconoclasti.
Inutile nominare gli autori del grande scisma d'oriente: questi furono, si sa, Fozio, patriarca di Costantinopoli, e i suoi vescovi.
Béranger, il perverso detrattore della Santa Eucarestia, fu arcidiacono della cattedrale d’ Angers.
Wyclif, uno dei precursori di Lutero, era curato in Inghilterra.
Jean Huss, suo compagno di eresia, era curato in Boemia. Tutti e due furono condannati e giustiziati come Carpi dei rispettivi movimenti eretici. Di Lutero, basta ricordare che egli fu monaco agostiniano di Wittemberg. Di Zwingli, che era curato di Zurigo.

Di Giansenio, vescovo d’ Ypres, che fu l'autore del maledetto giansenismo.
Lo scisma anglicano , partorito dalla lussuria di Enrico VIII, fu principalmente sostenuto dal suo favorito, l'arcivescovo Crammer.
Al tempo della rivoluzione francese, i più grandi scandali nella Chiesa di Dio furono dati da preti e vescovi rivoluzionari. Le apostasie che afflissero gli uomini per bene in questa triste epoca fanno provare spavento di orrore, e la Convenzione francese fu testimone di scene che il lettore può leggere in Henrion o in altri storici.
Gli stessi fatti si produssero in Italia. Ben si conoscono le apostasie pubbliche di Gioberti, di fratel Pantaleone, di Passaglia e del cardinal Andrea.
In Spagna, si ebbero dei preti nei circoli della prima epoca costituzionale, dei preti nel numero degli incendiari dei conventi, dei preti empi alle Cortes, dei preti sulle barricate, dei preti in mezzo ai primi fautori del protestantesimo dopo il 1869.

Sotto il regno di Carlo III, si ebbero molti vescovi giansenisti (vedere I tomo III, Gli Eterodossi, diMénendez-Pelayo). Molti di loro reclamarono nelle loro omelie l'iniqua espulsione della Compagnia di Gesù, e molti applaudirono. Anche oggigiorno, in molte diocesi, è pubblicamente noto, vi sono diversi preti apostati e sposati dopo la loro apostasia, come è logico.
È dunque accertato che, da Giuda fino all'ex padre Hyacinthe, la razza dei ministri della Chiesa, traditori del loro Capo e venduti all'eresia continua senza interruzioni, ché di fianco e in faccia alla tradizione della Verità, c'è nella società cristiana, la tradizione dell'errore, poiché in opposizione con la successione apostolica dei buoni e fedeli ministri, l'inferno possiede una successione diabolica di ministri pervertiti, ciò che non deve scandalizzare nessuno.
Che si ricordi a questo proposito la parola dell'apostolo che non ha tralasciato di avvertirci che occorre che vi siano delle eresie affinché si manifestino in mezzo a voi quelli che sono messi alla prova.

2 commenti:

  1. http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2013/12/06/Vecchioni-mia-figlia-gay-mie-due-nipotine_9736989.html

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  2. Quando venne scritto questo libretto non si poteva immaginare che il liberalismo arrivasse ai vertici della Chiesa e ne diffondesse la "dottrina" nel mondo.
    Ma passeranno anche questi tempi.
    Mi auguro di vedere trionfare la Madonna sulla eresia liberale che ha distorto la chiesa cattolica odierna, ufficiale.
    Mardunolbo

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